Moto, scooter e abbigliamento sicuro per l’estate

Dagli airbag certificati a pantaloni e giacche per limitare i danni da caduta

Cari motociclisti e scooteristi, quest’articolo è per voi che considerate le due ruote un’estensione del vostro corpo e venite da settimane sofferte per il confinamento. Ma è anche per chi aspira a convertirsi al trasporto su due ruote a causa dell’obbligo di distanziamento fisico imposto dall’emergenza Covid-19.

La domanda è: come proteggersi senza fare la sauna ogni volta che ci si mette in sella? Innanzitutto, è necessario non cadere nella tentazione di liberarsi di giacche, pantaloni o guanti omologati e dotati di rinforzi con l’arrivo del primo caldo, oltre che continuare a indossare il casco il quale, oltre ad essere rigorosamente omologato, deve assolutamente essere “curato” come si deve. Perché se è vero che la calotta ha durata pressoché indefinita – sempre che non abbia subìto impatti violenti – è altrettanto dimostrato che, oltre i cinque anni di vita, l’interno in polistirolo si secca causa uso, esposizione al sole e al caldo ed evaporazione del sudore, diventando così molto meno efficace nell’assorbimento degli urti. Tornando agli indumenti, l’ideale per girare in città d’estate sono giacche (traforate fino all’80% grazie all’utilizzo di rete in poliestere ad alta resistenza) in Cordura leggera con protezioni e paraschiena semirigidi e jeans con inserti in kevlar. Restando sui capispalla, il mercato offre una grande varietà di modelli in tessuto comodi, traspiranti e versatili da indossare anche per percorrere brevi distanze.

Essenziali i guanti: sempre consigliabili quelli in pelle, per la protezione, che con il caldo possono essere sostituiti con quelli in tessuto misto a pelle che consentono una maggiore traspirazione. Oltre alle mani, i piedi sono particolarmente esposti al rischio di ferite in caso di collisioni laterali o cadute. No a infradito, sandali e scarpe da ginnastica leggere, sì a stivali con inserti protettivi e sneakers alte con rinforzi.

Un capitolo a parte è quello che riguarda gli airbag indossabili dai motociclisti a protezione di colonna vertebrale, torace, costole e clavicole. L’idea è di un’azienda italiana che realizzò i primi prototipi nel 2003, testati nella MotoGP nel 2006, commercializzati nel 2011 e perfezionati di anno in anno anche per diventare più accessibili a livello di prezzo. Ne esistono due tipi: meccanico o elettronico stand alone che sia, l’airbag può andare ad equipaggiare tute, giacche o essere indossato come gilet sopra o sotto la giacca.

Nel primo caso, chi guida è connesso alla moto tramite un cavo che, in caso di caduta, si tende e si sgancia andando ad azionare il sistema di gonfiaggio della sacca mediante l’attivazione di una o più cariche di gas ad alta pressione, con un tempo di gonfiaggio inferiore ai 200 millisecondi. I device elettronici, invece, funzionano grazie a una centralina che controlla in tempo reale una serie di sensori, giroscopi e accelerometri ad essi integrati, e che attraverso un particolare algoritmo riesce in base ai dati raccolti a prevedere l’imminente impatto azionando, in meno di 100 millisecondi, l’apertura del cuscino protettivo.

Dal 2013 vige la Norma Unica Europea che ha lo scopo di testare i sistemi airbag per motociclisti, la EN1621/4. Gli airbag certificati con questa normativa devono obbligatoriamente riportare in maniera ben visibile il pittogramma che assicura al cliente che il prodotto risponda a tutti i requisiti di sicurezza imposti dalla predetta normativa.

Ma prevenzione e sicurezza non sono solo concetti da indossare, sono anche un modello di comportamento: tra i presidi passivi ci sono i dispositivi tecnologici come le scatole nere in grado di intervenire tempestivamente in situazioni problematiche che coinvolgono la moto sulla quale è installata, in movimento o durante le soste.

Ogni scatola nera risponde alle esigenze di un particolare motociclista o di una particolare tipologia di 2 ruote. E dal mese di luglio anche ciclomotori e scooter potranno godere di un’offerta telematica a loro dedicata. UnipolSai lancerà infatti una nuova scatola nera autoinstallante ed autoalimentata, Supereasy 2Ruote, che non consuma quindi la batteria del motoveicolo e che potrà intervenire in caso di problemi o fornire servizi come l’avviso di superamento di una velocità impostata.

Abbinando questi sistemi ad un’evoluta copertura assicurativa per moto i motociclisti potranno affrontare la strada protetti a 360 gradi.